Il percorso lungo e ispirato che si cela dietro i tre anni di lavoro di “Suoni dalla Luna” riecheggia in ogni nota delle dieci tracce che lo caratterizzano. C'è la sapienza e la cura del lavoro artigianale, una manifattura di squadra svolta dal cantautore Neo Garfan insieme a Daniele Ferreri, suggellata dal missaggio di Pierangelo Ambroselli. La descrizione dell'artista è un preambolo ideale all'ascolto. “Di frequente quando ero bambino, immaginavo di trovarmi seduto sulla Luna. La Terra, da quel punto di vista, si mostra in tutta la sua bellezza e nella sua più banale esemplificazione.
Ho affrontato la scrittura di questo disco, prendendomi il tempo necessario, in una immaginaria assenza di gravità, tentando di leggere il mondo e me stesso senza pregiudizi. Ogni brano suona all'interno di un contenitore, come una moneta in un barattolo, mantenendo una coerenza sonora che dà ritmo di narrazione a tutto l'album”. Dare voce all'Io bambino, immaginare la prospettiva lunare come punto di vista alternativo per riflettere sulla vita e su noi stessi, sono il frutto di un percorso lungo una vita intera.
I tre anni necessari allo sviluppo di Suoni dalla Luna emergono nella ricercatezza sonora di un artista italiano nato e cresciuto ascoltando musica black. Si legge tra le righe l'ispirazione che nasce da un amore che parte dalla Tamla-Motown di Berry Gordy (in particolare lo stile di Stevie Wonder) fino a una più recente rilettura britannica del genere come quella proposta da Craig David. Un sound che incontra la scuola autorale italiana. “Come se domani” sembra scritta tra le vie di Harlem, ma l'accento delle rime è tutto italiano. Un sound design fortemente internazionale in cui l'idioma italiano suona all'orecchio come l'agrodolce al palato. “Dalla Luna” è una ballad fatta di pieni e vuoti in cui il pianoforte fa da aquilone tra il vento passionale dei versi. “Mai Libero” è forse il brano meno black del disco e più cantautorale. Anche qui il pianoforte fa da guida tra le turbolenze di una confessione: una storia d'amore al confessionale, tra versi e note, sincerità e auto-analisi. “Notte e Giorno” è la canzone più genuinamente pop.
Brano scritto allo specchio guardandosi negli occhi, una riflessione amara su di un rapporto finito, il cui andamento ritmico non rinuncia all'andamento ballabile. Questi sono alcuni dei brani racchiusi in “Suoni dalla Luna”, un'ideale colonna sonora venuta dallo spaziale viaggiando su onde R&B, gospel e pop italiano. Il disco è accompagnato dal videoclip del brano Caduta Libera”, dove l'immagine di Neo Garfan si alterna a un compagno di viaggio ideale, il protagonista delle immagini. Non possiamo sapere se sia lui da piccolo, un alter ego di lui bambino o semplicemente un "viandante della fantasia" mentre gioca a fare l'aviatore in mezzo a una natura sconfinata.
Quello che più conta è che per evocare il volo non vediamo nessuno volare, se non l'occhio di falco della cinepresa che vede per noi. Grazie al team BLACK RAVEN FPV sono state effettuate riprese video acrobatiche con droni FPV Racingpilotati in prima persona grazie ad un casco Virtual Reality. Il pilota Francesco Marsala, con oltre 10 anni di esperienza, ha potuto così ricreare scene di volo libero che caratterizzano il videoclip. Il nostro piccolo avventuriero veste un outfit da primo aviatore con i suoi occhialoni, il berretto di pelle, i guanti. Indossa scarpe più grandi di lui e trasporta un carretto contraddistinto da un simbolo misterioso. Sulla schiena svettano ali che rammentano le meccaniche di Leonardo Da Vinci. Per un istante spicca il volo, pochi centimetri, nulla più, ma per lui ogni cosa è possibile e la differenza tra fantasia e realtà è solo un compromesso chiamato gioco. Col suo binocolo scruta l'orizzonte e sul finire del video sembra sul punto di librarsi nel vuoto. Ma l'azione rimane solo in potenza e non si traduce in atto. Il simbolo sul carretto riappare solo sul finire della storia. Sta a voi identificarlo e interpretarlo: lasciandovi andare in “Caduta Libera”.
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