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SPOLETO JAZZ 2023

Pubblicato in OTTOBRE
Posted by  Mercoledì, 08-02-2023
(2 Voti)

Quattro straordinari appuntamenti inseriti nella splendida cornice della città di Spoleto, con protagonisti di fama internazionale.

Quattro straordinari appuntamenti che delineano i contorni del panorama jazz contemporaneo, in un affresco di leggende che hanno scritto la storia del genere e nuove leggende in the making che ne riscrivono le regole creando nuove contaminazioni. Queste le premesse di Spoleto Jazz 2023 che si propone al pubblico, nella sua quarta edizione, con rinnovata vitalità e qualità artistica.

Ad aprire la manifestazione, venerdì 20 ottobre, sarà il “tesoro nazionale australiano” Sarah McKenzie, pianista e cantante jazz nota per il seducente fraseggio e i creativi momenti d’improvvisazione. Accompagnata dal suo quartetto jazz, Sarah presenterà in anteprima alcuni brani da Without You – il suo nuovo album in uscita questo autunno – insieme ad immancabili e incantevoli grandi classici, come Fly me to the Moon, I wish you Love, Paris in the Rain.

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SARAH MCKENZIE

Carismatica cantante, compositrice e pianista jazz, emerge nel panorama musicale mondiale nel 2012 quando il suo Close your eyes si aggiudica il premio come miglior album jazz agli ARIA awards. Da quel momento la sua carriera decolla. Ha studiato al prestigioso Breklee College of Music e si è esibita sui più iconici palcoscenici jazz dal Montreux Jazz Festival allo Stonnington Jazz Festival, passando per l’Umbria Jazz e il Blue Note di Tokyo. Inoltre, è stata in tournée con Michael Bublé, Chris Botti, John Patitucci ed Enrico Rava.

Nel 2015 inizia ad incidere per Impulse!, nota etichetta di Universal, per cui escono We could be lovers e Paris in the Rain, prodotti dal noto Brian Bacchus (Norah Jones, Jon Scofield e Gregory Porter). Nel 2019 pubblica Secrets of my Heart album intimo in cui racconta le difficoltà della lontananza dalla famiglia e dall’Australia, aprendosi anche a nuove sonorità blues e della bossa nova.

Durante la pandemia ha dato vita al progetto ‘Music Connect our World’ in cui ha duettato a distanza con musicisti di tutto il mondo. La performance con Jaques Morelenbaum al violoncello e Romero Lubambo alla chitarra, in cui suonano 'Corcovado' di Antonio Carlos Jobim, ha raggiunto 1,7 milioni di visualizzazioni su Facebook, diventando virale. Sull’onda di questa fruttuosa collaborazione nasce il concept di un album che ruota intorno alla musica brasiliana, Without You, la cui uscita è prevista nell’autunno 2023. 

Nella data d’apertura di Spoleto Jazz 2023 Sarah ci delizierà, in formazione di quartetto, con grandi classici del jazz, i grandi successi della sua carriera e nuovi brani in esclusiva tratti da Without You.

Live at Montreux 2017: Sarah McKenzie | Montreux Jazz Festival 2017 

Live at Propaganda 2019: Sarah McKenzie - Till the end of time (la7.it)

sito web: http://sarahmckenzie.info/ 

spotify: Sarah McKenzie | Spotify

youtube: SarahMcKenzieVEVO - YouTube

facebook: Sarah McKenzie | Facebook

Sabato 4 novembre sarà la volta di John Scofield che, accompagnato dal bassista Vicente Archer e il batterista Bill Stewart, ci accompagnerà in un viaggio musicale che rilegge in chiave moderna le sonorità jazz. Partendo da alcuni brani del fenomenale chitarrista statunitense, che nella sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Miles Davis, Pat Metheny, Herbie Hancock e altre grandi leggende del jazz, la band si esibirà in improvvisazioni assolutamente fuori dagli schemi.

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JOHN SCOFIELD TRIO

Il secondo appuntamento di Spoleto Jazz ha per protagonista una leggenda della musica jazz in una delle sue formazioni preferite, stiamo parlando del John Scofield Trio. Ad accompagnare Scofield alla chitarra saranno il bassista Vicente Archer ed il batterista Bill Stewart.

La sinergia musicale del trio brilla per spontaneità ed istinto di improvvisazione ed è consolidata da ormai quattro anni di esibizioni dal vivo e progetti in studio. L’ultimo dei quali è Uncle John’s Band un doppio album in uscita a settembre di cui il trio eseguirà in esclusiva alcuni brani durante la performance. Una performance che unisce novità e grandi classici, che pesca, senza limite alcuno, dall’infinita discografia di Scofield che consta di oltre 50 album, 3 Grammys e collaborazioni con altri giganti della musica come Miles Davis, Tony Williams, Pat Metheny ed Herbie Hancock. 

sito web: John Scofield - Jazz Guitarist and Composer

spotify: John Scofield | Spotify  Vicente Archer | Spotify  Bill Stewart | Spotify 

facebook: John Scofield | Facebook 

instagram: John Scofield (@oldmansco) 

Assolutamente fuori dagli schemi sarà anche l’appuntamento successivo, il 10 novembre, che vedrà protagonisti gli Stick Men. Il supergruppo riunisce due storici componenti della band britannica King Crimson, Tony Levin e Pat Mastelotto, in una formazione inedita con il chitarrista Markus Reuter. Il trio proporrà un viaggio musicale indietro nel tempo destreggiandosi tra le varie sfumature del rock con il suo stile inimitabile.

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STICK MEN

Il terzo appuntamento di Spoleto Jazz vedrà una performance dagli Stick Men. Il supergruppo di rock progressive riunisce due storici componenti della band britannica King Crimson, Tony Levin al basso e Pat Mastelotto alla batteria, in una formazione inedita con il chitarrista Markus Reuter.

Il trio è caratterizzato da un sound unico modellato dagli strumenti con cui si esibiscono i suoi membri a partire dal Chapman Stick suonato da Levin, da cui la band trae il nome. Si tratta di uno strumento che unisce i tradizionali basso e chitarra, superandone i limiti ed aprendo ad infinite possibilità musicali. Markus Reuter esibisce il tapping in modo eccelso sulla sua U8 Touch Guitar ad otto corde, disegnata e progettata da lui stesso. Infine, Mastelotto arricchisce il tutto con un set di strumentazioni elettroniche che gli consente di creare loop e campionamenti dal vivo.

Tony Levin. Dopo l’esordio nella musica classica suonando il basso al Rochester Philharmonic, passa al jazz e al rock ottenendo una carriera incredibile registrando in studio e suonando sui palchi con John Lennon, Pink Floyd, Yes, Alice Cooper, Gary Burton, Buddy Rich e molti altri. Da più di 30 anni è uno dei membri dei King Crimson, della Peter Gabriel Band, e dei gruppi jazz Levin Brothers e L’Image. Il suo popolare sito web, tonylevin.com, ha portato sui monitor uno dei primi blog della storia con oltre 4 milioni di visualizzazioni.

Pat Mastelotto. Batterista autodidatta della California del Nord, nella sua carriera ha attraversato diversi generi musicali: dal pop, al prog, dall’elettronica, alla world music. Ha suonato e registrato, tra gli altri, con i Mr. Mister, Björk, David Sylvian, Patti Labelle, The Rembrandts, Kimmo Pohjonen e, negli ultimi 20 anni, con i King Crimson. L’esperienza con i King Crimson lo ha traghettato verso uno degli ensemble musicali più estremi di sempre gli HoBoLeMa – con Alan Holdsworth, Terry Bozzio e Tony Levin. Gli altri progetti/ensemble di cui fa parte includono i TU, KTU, Tuner (con Markus Reuter), ORK e, ovviamente, gli Stick Men.

Markus Reuter. Chitarrista, compositore, produttore discografico e progettista di strumenti. Inizialmente formatosi come pianista, ha poi studiato al Guitar Cra di Robert Fripp dove ha imparato a suonare il Chapman Stick, per poi progettare la sua signature U8 Touch Guitar. Nella sua carriera Reuter ha preso parte a molteplici ensemble e progetti. Oltre agli Stick Men, è uno dei principali membri della band sperimentale Centrozoon, la metà del duo Tuner (di nuovo con Pat Mastelotto) ed ha fatto parte dell’Europa String Choir e The Crimson ProjeKct.

sito web: Stick Men – Markus Reuter – Tony Levin – Pat Mastelotto (stickmenband.com) About Pat — Pat Mastelotto The Official Tony Levin Website | TonyLevin.com Markus Reuter

Spotify: Stick Men | Spotify

youtube: Stick Men - YouTube Tony Levin - YouTube 

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A chiudere la rassegna, venerdì 17 novembre, sarà Tigran Hamasyan che presenterà il suo ultimo album The call within affiancato da Marc Karapetian al basso e Arthur Hnatek alla batteria. Considerato uno dei più straordinari musicisti della sua generazione, il virtuoso del pianoforte di origine armena spazierà dall’improvvisazione jazz alla musica folkloristica con incursioni nel rock più puro.

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TIGRAN HAMASYAN

A chiudere la rassegna sarà Tigran Hamasyan che presenterà il suo ultimo album The call within affiancato da Marc Karapetian al basso e Arthur Hnatek alla batteria.

La musica di Tigran Hamasyan unisce la potenza dell’improvvisazione jazz, la musica folcloristica della sua terra natale, l’Armenia, e la potenza del rock. Tigran, appena trentenne, è considerato uno dei più straordinari musicisti della sua generazione.

La vita di Tigran è stata da subito caratterizzata dalla musica. Cresciuto in una famiglia dove si ascoltava rock e jazz, Hamasyan a tre anni tenta già di capire come eseguire la musica dei Beatles, dei Led Zeppelin o Deep Purple al pianoforte. Quando la famiglia si trasferisce a Yerevan Tigran ha 10 anni e ha appena iniziato a incuriosirsi al jazz. È a questo punto che nella sua formazione musicale entra Vahag Hayrapetyan, insegnante che gli ha dato i fondamenti del jazz e gli ha insegnato il be-bop. A 13 anni rivaluta la musica delle sue origini e inizia a trarne ispirazione.

Quando Tigran compie sedici anni i genitori, comprendendo le sue capacità artistiche, decidono di trasferirsi a Los Angeles per dargli maggiori opportunità. Nel frattempo, la sua carriera ha preso il via. Nel 2003 vince il premio della critica e del pubblico al Festival di Montreux e nel 2006 ottiene il premio come “Best Jazz Piano” al Thelonious Monk Institute of Jazz e, nello stesso anno, registra il suo primo album World of Passion.

Nel 2015 Tigran ha vinto il prestigioso Paul Acket Award al North Sea Jazz Festival e l’anno successivo ha vinto l’Echo Award (il Grammy tedesco) come ‘best international piano album’ dell’anno con Mockroot.

sito web: https://www.tigranhamasyan.com/ 

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youtube: TigranHamasyan - YouTube

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Letto 26175 volte Ultima modifica il Mercoledì, 02 Agosto 2023 20:48
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